mercoledì 26 settembre 2007

Titolo

Nel mezzo del camin di nostra vita il Signore si presentò dicendo: "ecco, io sto alla porta e busso, se qualcuno ascolta la mia voce..."

domenica 23 settembre 2007

- 7

Ieri, mettendo a posto le mie cose e inscatolandole ho trovato una e-mail che avevo spedito e poi stampato addirittura nel 2001...
E' incredbile, ma allora scrivevo le stesse sensazioni, le stesse cose che provo oggi...
E' proprio una cosa che mi porto dietro da tanto tempo...
Penso che veramente la vita a volte è strana e sono sempre più convinto che sia determinata dalle persone che incontriamo sulla nostra strada.
Probabilmente allora è mancata la persona che mi ha fatto intravedere un determinato tipo di scelta e così sono rimasto intrappolato nel limbo per anni.

venerdì 21 settembre 2007

- 9

Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno apre la porta...

mercoledì 19 settembre 2007

- 11

Grazie K.

11 giorni...
Tanti o pochi a seconda di ciò che vuoi fare!

Comincia a farsi strada l'entusiasmo, cominci a realizzare la tua gioia ma anche le paure, i dubbi...

Cambiare casa, cambiare persone con cui vivere, cambiare stile di vita...

Lasciare quello che hai costruito fino ad oggi...la fatica di ricominciare, la fatica di abbandonare...
Speriamo che Dio me la mandi buona...

A volte razionalizzi tutto ciò che vivi, a volte ascolti solo il tuo cuore.

Se razionalizzi tutto ciò che vivi ti viene quasi naturale pensare che Dio non esiste...ma allora il tuo cuore si inganna quando percepisce la Sua presenza nella tua vita?

martedì 18 settembre 2007

Gratuità e Gratificazione. due cose diverse...

Gratuità è quando uno agisce in modo disinteressato.
Se uno agisce in modo disinteressato ha anche la capacità di fidarsi ed affidarsi alle persone che ha davanti... ha fiducia e comunque va avanti sulla sua strada perchè agisce senza pretendere niente in cambio.
Voler bene per voler bene indipendentemente dalle persone che si hanno davanti!

Gratificazione è quando uno agisce per sentirsi importante, per sentirsi qualcuno.
Ecco allora che ci si attacca alle persone, si pretende, ci si scorna quando si sente che qualcosa ci è stato tolto...subentra la paura di essere meno considerati, di non riuscire a difendere la propria posizione acquisita nel tempo!

A volte , chi non è in grado di discerenere bene le due cose è portato a credere di fare le cose in modo gratuito ed invece non si accorge che le fa solamente per gratificazione nascondendosi dietro alla gratuità...

E' umano cercare le gratificazioni, è normale...bisognerebbe però avere anche la capacità di saperle distinguere e di cercare la via migliore per agire per il bene delle persone che abbiamo davanti, per il bene di un gruppo, per il bene di un amico...

Spesso la gratificazione personale restringe il nostro campo visivo e o limita al "noi stessi" anzichè ampliarlo verso gli "altri"...è una diretta conseguenza!

mercoledì 12 settembre 2007

SPIRITO DI SERVIZIO

...purtroppo spesso siamo talmente presi da quello che vorremmo fare, siamo talmente convinti di farlo gratuitamente che il dialogo con l'altra persona diventa impossibile perchè vediamo il nostro solo punto di vista e non ci accorgiamo che la vera ragione per cui facciamo le cose è solamente la propria soddisfazione personale...che tuttavia in giusta misura è anche giusto che ci sia...

lunedì 10 settembre 2007

32: un numero che rimarrà nel mio cuore

Quest'anno è stato un vero parto!

La giornata di ieri è stata veramente speciale...ache se per certi versi un po' difficile.

Grazie a tutti coloro che si sono ricordati di me con affetto sincero!

Un grazie particolare a Valentina, Lisa, Letizia...mi avete fatto vivere una giornata eccezionale...ho respirato la Vera Amicizia...grazie grazie grazie!

venerdì 7 settembre 2007

MESSAGGIO AI GIOVANI DEL PAPA

Cari giovani, che costituite la speranza della Chiesa in Italia! Sono felice di incontrarvi in questo luogo così singolare, in questa serata speciale, ricca di preghiere, di canti, di silenzi, colma di speranze e di profonde emozioni. Questa valle, dove in passato anche il mio amato predecessore Giovanni Paolo II ha incontrato molti di voi, è diventata ormai la vostra 'agorà', la vostra piazza senza mura e barriere, dove mille strade convergono e si dipartono. Ho ascoltato con attenzione chi ha parlato a nome di tutti voi. In questo luogo dell’incontro pacifico, autentico e gioioso, siete arrivati per mille motivi diversi: chi perché appartenente a un gruppo, chi invitato da qualche amico, chi per intima convinzione, chi con qualche dubbio nel cuore, chi per semplice curiosità… Qualunque sia il motivo che vi ha condotto qui, posso dirvi che a riunirci anche se è coraggioso dirlo è lo Spirito Santo. Sì, è proprio così: qui vi ha guidati lo Spirito; qui siete venuti con i vostri dubbi e le vostre certezze, con le vostre gioie e le vostre preoccupazioni. Ora tocca a noi tutti, a voi tutti aprire il cuore ed offrire tutto a Gesù.

Ditegli: ecco, sono qui, certamente non sono ancora come tu mi vorresti, non riesco nemmeno a capire fino in fondo me stesso, ma con il tuo aiuto sono pronto a seguirti. Signore Gesù, questa sera vorrei parlarti, facendo mio l’atteggiamento interiore e l’abbandono fiducioso di quella giovane donna, che oltre duemila anni fa disse il suo 'sì' al Padre che la sceglieva per essere la tua Madre. Il Padre la scelse perché docile e obbediente alla sua volontà. Come lei, come la piccola Maria, ognuno di voi, cari giovani amici, dica con fede a Dio: Eccomi, «avvenga di me quello che hai detto»!

Quale stupendo spettacolo di fede giovane e coinvolgente stiamo vivendo questa sera! Questa sera Loreto è diventata, grazie a voi, la capitale spirituale dei giovani; il centro verso cui convergono idealmente le moltitudini di giovani che popolano i cinque Continenti. In questo momento ci sentiamo come attorniati dalle attese e dalle speranze di milioni di giovani del mondo intero: in questa stessa ora alcuni stanno vegliando, altri dormono, altri ancora studiano o lavorano; c’è chi spera e chi dispera, chi crede e chi non riesce a credere, chi ama la vita e chi invece la sta gettando via. A tutti vorrei giungesse questa mia parola: il Papa vi é vicino, condivide le vostre gioie e le vostre pene, soprattutto condivide le speranze più intime che sono nel vostro animo e per ciascuno chiede al Signore il dono di una vita piena e felice, una vita ricca di senso, una vita vera.

Purtroppo oggi, non di rado, un’esistenza piena e felice viene vista da molti giovani come un sogno difficile - abbiamo sentito tante testimonianze - e qualche volta quasi irrealizzabile. Tanti vostri coetanei guardano al futuro con apprensione e si pongono non pochi interrogativi. Si chiedono preoccupati: come inserirsi in una società segnata da numerose e gravi ingiustizie e sofferenze? Come reagire all’egoismo e alla violenza che talora sembrano prevalere? Come dare un senso pieno alla vita? Con amore e convinzione ripeto a voi, giovani qui presenti, e attraverso di voi, ai vostri coetanei del mondo intero: Non abbiate timore, Cristo può colmare le aspirazioni più intime del vostro cuore! Ci sono forse sogni irrealizzabili quando a suscitarli e a coltivarli nel cuore è lo Spirito di Dio? C’è qualcosa che può bloccare il nostro entusiasmo quando siamo uniti a Cristo? Nulla e nessuno, direbbe l’apostolo Paolo, potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore (Cf Rm 8, 35-39).

Lasciate che questa sera io vi ripeta: ciascuno di voi se resta unito a Cristo, può compiere grandi cose. Ecco perché, cari amici, non dovete aver paura di sognare ad occhi aperti grandi progetti di bene e non dovete lasciarvi scoraggiare dalle difficoltà. Cristo ha fiducia in voi e desidera che possiate realizzare ogni vostro più nobile ed alto sogno di autentica felicità. Niente è impossibile per chi si fida di Dio e si affida a Dio. Guardate alla giovane Maria! L’Angelo le prospettò qualcosa di veramente inconcepibile: partecipare nel modo più coinvolgente possibile al più grandioso dei piani di Dio, la salvezza dell’umanità. Dinanzi a tale proposta Maria, come abbiamo sentito nel Vangelo, rimase turbata, avvertendo tutta la piccolezza del suo essere di fronte all’onnipotenza di Dio; e si domandò: com’è possibile, perché proprio io? Disposta però a compiere la volontà divina, pronunciò prontamente il suo 'sì', che cambiò la sua vita e la storia dell’umanità intera. E’ grazie al suo 'sì' che anche noi ci ritroviamo qui stasera.

Mi chiedo e vi domando: le richieste che Dio ci rivolge, per quanto impegnative possano sembrarci, potranno mai uguagliare ciò che fu domandato da Dio alla giovane Maria? Cari ragazzi e ragazze, impariamo da Maria a dire il nostro 'sì', perché lei sa veramente che cosa significhi rispondere generosamente alle richieste del Signore. Maria, cari giovani, conosce le vostre aspirazioni più nobili e profonde. Conosce bene, soprattutto, il vostro grande desiderio di amore, il vostro bisogno di amare e di essere amati. Guardando a lei, seguendola docilmente scoprirete la bellezza dell’amore, non però di un amore 'usa-e-getta', passeggero e ingannevole, prigioniero di una mentalità egoista e materialista, ma dell’amore vero e profondo. Nel più intimo del cuore ogni ragazzo e ogni ragazza, che si affaccia alla vita, coltiva il sogno di un amore che dia senso pieno al proprio avvenire. Per molti questo trova compimento nella scelta del matrimonio e nella formazione di una famiglia dove l’amore tra un uomo e una donna sia vissuto come dono reciproco e fedele, come dono definitivo, suggellato dal 'sì' pronunciato davanti a Dio nel giorno del matrimonio, un 'sì' per tutta l’esistenza. So bene che questo sogno è oggi sempre meno facile da realizzare. Attorno a noi quanti fallimenti dell’amore! Quante coppie chinano la testa, si arrendono e si separano! Quante famiglie vanno in frantumi! Quanti ragazzi, anche tra voi, hanno visto la separazione e il divorzio dei loro genitori! A chi si trova in così delicate e complesse situazioni vorrei dire questa sera: la Madre di Dio, la Comunità dei credenti, il Papa vi sono accanto e pregano perché la crisi che segna le famiglie del nostro tempo non diventi un fallimento irreversibile. Possano le famiglie cristiane, con il sostegno della Grazia divina, mantenersi fedeli a quel solenne impegno d’amore assunto con gioia dinanzi al sacerdote e alla comunità cristiana, il giorno solenne del matrimonio.

Di fronte a tanti fallimenti non è infrequente questa domanda: sono io migliore dei miei amici e dei miei parenti che hanno tentato e hanno fallito? Perché io, proprio io, dovrei riuscire là dove tanti si arrendono? Quest’umano timore può bloccare anche gli spiriti più coraggiosi, ma in questa notte che ci attende, ai piedi della sua Santa Casa, Maria ripeterà a ciascuno di voi, cari giovani amici, le parole che lei stessa si sentì rivolgere dall’Angelo: Non temete! Non abbiate paura! Lo Spirito Santo è con voi e non vi abbandona mai. A chi confida in Dio nulla è impossibile. Ciò vale per chi è destinato alla vita matrimoniale, ed ancor più per coloro ai quali Iddio propone una vita di totale distacco dai beni della terra per essere a tempo pieno dediti al suo Regno. Tra voi ci sono alcuni che sono incamminati verso il sacerdozio, verso la vita consacrata; taluni che aspirano ad essere missionari, sapendo quanti e quali rischi ciò comporti. Penso ai sacerdoti, alle religiose e ai laici missionari caduti sulla trincea dell’amore al servizio del Vangelo. Ci potrebbe dire tante cose al riguardo padre Giancarlo Bossi, per il quale abbiamo pregato durante il periodo del suo sequestro nelle Filippine, e oggi gioiamo nell’averlo tra noi. In lui vorrei salutare e ringraziare tutti coloro che spendono la loro esistenza per Cristo sulle frontiere dell’evangelizzazione. Cari giovani, se il Signore vi chiama a vivere più intimamente al suo servizio, rispondete generosamente. Siatene certi: la vita dedicata a Dio non è mai spesa invano.

Cari giovani, termino qui queste mie parole, non senza prima avervi abbracciato con cuore di padre; vi abbraccio ad uno ad uno e cordialmente vi saluto. Saluto i Vescovi presenti a cominciare dall’Arcivescovo Angelo Bagnasco, Presidente della CEI e l’Arcivescovo Gianni Danzi che ci accoglie nella sua Comunità ecclesiale. Saluto i sacerdoti, i religiosi, le religiose, gli animatori che vi accompagnano. Saluto le Autorità civili e quanti hanno curato la realizzazione di quest’incontro. Saremo ancora uniti 'virtualmente' più tardi e ci rivedremo domattina, al termine di questa notte di veglia, per il momento più alto del nostro incontro, quando si farà presente realmente lo stesso Gesù nella sua Parola e nel mistero dell’Eucaristia. Fin d’ora tuttavia vorrei dare a voi giovani appuntamento a Sidney, dove tra un anno si terrà la prossima Giornata Mondiale della Gioventù. Lo so, l’Australia è lontana e per i giovani italiani è letteralmente all’altro capo del mondo… Preghiamo perché il Signore che compie ogni prodigio conceda a molti di voi di esserci. Lo conceda a me, lo conceda a voi. È questo uno dei tanti nostri sogni che questa notte pregando insieme affidiamo a Maria. Amen.

mercoledì 5 settembre 2007

DURI E PURI FINO ALLA FINE

Ho trovato un libro dal titolo molto simpatico...per chi sa come mi sono rotto il piede...

«Duri e puri: aspettando un nuovo 1929»
Eugenio Benetazzo, pagine 166 2006
EDIZIONE RIVEDUTA, AGGIORNATA E AMPLIATA

Il libro descrive ed analizza lo scenario macroeconomico nazionale ed internazionale, avvisando in anticipo di come si possa ripetere tra qualche anno un crash finanziario sui mercati azionari e valutari simile a quello avvenuto nel 1929 sottolineando le nefaste conseguenze a cui assisteremo: pesante correzione degli indici azionari, rischio di bolla immobiliare, incognita petrolio, problema mutui, rialzo dei tassi e default del dollaro americano.