domenica 18 novembre 2007

IL "TROOOPPO BELLO" ...

Ogni insignificante foglio di carta può trasformarsi in una pagina capolavoro della letteratura.
Ogni parallelepipedo di freddo marmo porta dentro di sé una magnifica scultura.
Ogni mattina mi posso svegliare con in mano un foglio bianco che leggerò poi la sera.
Questa scoperta è il “troppo bello” della mia vita.

Sono io che decido se posso vivere la mia vita secondo l’ottica di Dio, secondo la mia propria o cercando di far coincidere i due punti di vista.
Questo è il “troppo bello” della mia vita perché mi permette di gustare ciò che mi capita e gli incontri che faccio, le vittorie ma anche le sconfitte. Aver capito questo, per me, significa aver cambiato visuale, orizzonte.
Quando guardo un quadro, quando guardo un film, quando guardo un palazzo, quando guardo una persona, quando guardo Dio… mano a mano che li conosco sempre più, mano a mano che riesco a fissare il mio sguardo su di essi, ecco che cominciano ad emergere particolari prima nascosti rendendo sempre più affascinante l’oggetto della mia attenzione.

E’ come una canzone: se ne conosco solo il testo posso gustare la sua armonia, esso può comunicarmi il sentimento che lo pervade, ma, per quanto io lo possa apprezzare, non riesco a coglierlo nella sua totalità. Chi conosce la melodia invece riesce a far diventare questo testo vera poesia dentro di sè, riesce ad amplificare il sentimento che in esso si racconta ricevendolo con maggiore forza, in poche parole, riesce a cogliere la bellezza in tutta la sua totalità.

Il “bello” che continuamente mi seduce è la meraviglia che provo prima di andare a dormire quando scopro che, anche oggi, sono riuscito a vedere qualcosa di bello nella mia vita.

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